Ravvivando il seme dei racconti: metafiaba e continuità in C’era una volta di Luigi Capuana

نوع المستند : المقالة الأصلية

المؤلف

مدرس بقسم اللغة الإيطالية ‏ كلية الألسن – جامعة عين شمس ‏

المستخلص

La ricerca prende spunto dalle considerazioni di Gianfranco De Turris che sostiene ‎che una fiaba ben fatta deve offrire: Riscoperta, Evasione e Consolazione al suo ‎fruitore. La consolazione nella fiaba è realizzata mediante la creazione di un mondo ‎felice in sé che garantisce sempre la vittoria al suo eroe. L’evasione è un aspetto ‎intrinseco della fiaba i cui avvenimenti, per quanto soprannaturali, sono sempre ben ‎accetti dal lettore. Inoltre, venendole a mancare l’aspetto esplicitamente pedagogico ‎della favola esopica, la fiaba non mira a comunicare al lettore come dovrebbe essere ‎il suo comportamento nei riguardi della realtà, motivo per il quale si è spesso parlato ‎di un aspetto amorale della fiaba.‎
La ricerca si è difatti orientata verso la scoperta del valore morale della fiaba, ‎identificandolo nella Riscoperta. L’analisi delle fiabe di C’era una volta di Luigi ‎Capuana dimostra che la fiaba offre al lettore ogni tipo di risposta di cui necessitano ‎i quesiti delle sue vicissitudini giornaliere. In particolare, la fiaba offre al pubblico di ‎tenera età uno strumento gnoseologico attraverso il quale formare la propria ‎esperienza e dilatarla nel corso del tempo.‎
Si parte da un’analisi delle fiabe di Capuana per capire come egli abbia messo in ‎atto alcuni meccanismi specifici della fiabistica, per passare ad esaminare come la ‎metafiaba reinterpreti il ruolo della fantasia nel processo compositivo della fiaba, ‎per arrivare a dedurre il valore morale della fiaba soprattutto per il bambino.‎

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